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Alla fine della Prima
Guerra Mondiale, mentre si combatteva una battaglia contro la Spagnola, la micidiale febbre che avrebbe fatto più morti della stessa guerra, mentre si formano nuovi
stati, si incomincia in un sentimento di amicizia il congresso che dovrebbe metter
fine a tutti i problemi sorti con la fine della guerra. Gli sconfitti saranno
umiliati, i vincitori francesi ed inglesi saranno premiati, gli italiani
vincitori anch'essi, usciranno con l’amaro in bocca, perché viene dettata dal presidente
americano Wilson che impone il suo volere (già allora l’impero economico degli
USA era enorme), una nuova linea di frontiera orientale che esclude la Dalmazia dall'annessione all'Italia, ma destinata al nuovo stato della Jugoslavia,
da qui l’idea della Vittoria mutilata.
Ma in questi anni dell’immediato
dopoguerra in cui prevalgono ancora quei sentimenti di fratellanza nati e
rafforzati dai lunghi mesi di trincea, si costituisce a Milano l'Associazione
Nazionale Alpini, e questa idea arriva nelle zone bolognesi-romagnole dalle
quali erano partiti tanti coscritti destinati alle Unità Alpine. Già dal 1920, secondo qualche testimonianza, vi erano stati incontri nelle trattorie delle colline bolognesi, prima a Gaibola, poi a Paderno e poi a Casaglia, di reduci alpini in visita a Bologna ai loro amici reduci anche loro del 7°.e del 8° reggimento Alpini. Ma solo alla fine di ottobre del 1922 presso il caffè della
Barchetta a Bologna si ritrovarono per discutere i primi dettagli organizzativi per
l'assemblea costitutiva. Così il 18 novembre 1922 nasce ufficialmente la Sezione
Bolognese-Romagnola. Il numero previsto per costituirsi in Sezione era di 50 associati.
La Sezione viene denominata BOLOGNESE-ROMAGNOLA
perché oltre a residenti nei Comuni bolognesi, sono presenti anche residenti nei Comuni romagnoli compresa la Repubblica
di S. Marino) che chiedono di essere inseriti, pur mantenendo la distinzione di
“romagnola”. Il territorio di competenza era su 4 provincie: Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna.
Gran parte delle notizie è presa dal volume GLI
ALPINI DELLA BOLOGNESE-ROMAGNOLA della Sezione Bolognese-Romagnola, redatto da Giuseppe Martelli
1922-1997: 75 ANNI DI STORIA, disponibile nella
sede sezionale ad Ozzano dell’Emilia
COPYRIGHT © DELL’ ASS.NAZ.ALPINI –
SEZIONE BOLOGNESE-ROMAGNOLA, OVE NON VI SIANO ALTRE INDICAZIONI. I
TESTI E LE IMMAGINI SONO RIPRODUCIBILI PER USO PERSONALE ED A SCOPO DIDATTICO E
DI RICERCA, A CONDIZIONE CHE VENGA CITATA LA FONTE. NON E’ CONSENTITO ALCUN USO
A SCOPO COMMERCIALE O DI LUCRO.
alla voce CENTRO STUDI , notizie più approfondite, comprese quelle sul Memoriale degli Alpini Romagnoli, Rondinaia.
Oltre una cinquantina di “scarponi” sono
intervenuti sabato sera 18 novembre, alla adunanza indetta per la costituzione
della Sezione bolognese romagnola della nostra Associazione. Moltissimi altri
mandarono la loro adesione, sicché il nucleo di alpini che si raccoglierà nella
nuova Sezione già supera il centinaio.
A presiedere la assemblea fu chiamato l’avv.
Righini il quale – mandato un plauso ai promotori – esaltò con commossa parola
tutti gli alpini caduti ed invocò per quelli superstiti l’amore fraterno che
sempre li tenne uniti nel sacro nome della Patria sulle Alpin difese e da
difendere, perché continui ad avvincerli nel ricordo di un passato di sacrifici
e passione.
Approvato il regolamento della nuova Sezione,
venne eletto il Consiglio direttivo nelle persone dei Signori: Alvisi dott.
Gualtiero, Campari capitano Ettore Luigi, De Vecchi avv. Gino, Jacchia avv.
Mario, Pedrazzi Riccardo, Serracchioli cav. Luigi, Stagni capitano Sandro;
membri della Giuria di Scrutinio furono nominati i signori Berti avv. Gaetano,
Righini avv. Cesare, Roversi dott. Antonio e Revisori dei conti i signori
Barzaghi rag. Pietro e Samorini Giovanni. A Presidente fu successivamente
acclamato il cav. Seracchioli.
In attesa di avere una sede propria, la nuova
Sezione avrà il suo recapito presso la Sezione di Bologna del “Club Alpino” (Indipendenza
N.2). Luogo di ritrovo abituale dei soci sarà il ristorante Firenze, via Ugo
Bassi N. 13, dell’alpino Beltrame
La discussione si protrasse animata sui vari
punti del programma che dovrà essere svolto dalla Associazione in un’atmosfera
di vivissima cordialità e di affettuosa espansione.
Un caloroso evviva a questa nuova e robusta
nostra figliazione
SEZIONE BOLOGNESE ROMAGNOLA – LA CELEBRAZIONE DEL CINQUANTENARIO DEGLI ALPINI A BOLOGNA. Anche la Sezione Bolognese Romagnola ha commemorato, come annunciammo, domenica 11 febbraio, il nostro cinquantenario. La cerimonia, alla quale era stato invitato come oratore ufficiale Padre Giulio Bevilacqua ebbe luogo alle 16 nel Teatro della Casa del Soldato di Bologna con l’intervento delle Autorità civili e militari, dell’Arcivescovo Mons. Nasalli Rocca e della Associazione Madri e Vedove dei caduti intervenuta col proprio vessillo; l’ampia sala era poi gremita di un folto ed eletto auditorio e delle rappresentanze di tutti i corpi del presidio. Dopo brevi ed elevate parole del Presidente Seracchioli che ringraziò le autorità tutte intervenute e disse il significato della cerimonia, il consocio On. Manaresi deputato di Bologna, con accento commosso ricordò i 235 alpini bolognesi caduti in guerra e presentò Padre Bevilacqua. È inutile tentare qui di riassumere il discorso perché non vi riusciremmo; esso è stato un’analisi profonda e completa dell’anima alpina in ogni sua parte e nel contempo la migliore celebrazione del sacrificio e del valore dei nostri compagni di guerra. Sempre profondo e sereno, rievocando talora ricordi personali ed aneddoti prettamente “scarponi”, Bevilacqua seguito con grande interesse e spesso con viva commozione dall’attentissimo uditorio, ha mostrato gli inestimabili pregi, talvolta apparentemente fra di loro contradditori, dell’anima azzurra (come egli volle definirla) dell’alpino, cercandone i fautori nella disciplinata forza che le dà la vita rude dell’Alpe, nel senso mistico e squisitamente religioso che le impone la contemplazione delle altezze e della natura. Sempre vivace nella forma dell’improvvisazione e sempre elevato per la profondità dei concetti, dopo avere ricordata l’opera beneficamente patriottica dell’ANA chiuse, fra entusiastiche acclamazioni, con un’alata invocazione a perseguire il bene della Patria nel ricordo dei caduti gloriosi. Cessati gli insistenti applausi, S.E. il Generale Sani, Comandante del Corpo d’Armata, con felici parole pose fine alla commemorazione ringraziando l’oratore e compiacendosi della cerimonia di cui volle fosse portata eco anche al Comando che aveva inviato in rappresentanza un suo ufficiale, ed al 7° ed 8° Alpini da questi dipendenti. Lasciato il teatro al canto degli inni, gli Alpini traversarono in colonna la città con in testa un artistico …trofeo composto da un aquilotto… impagliato, di un paio di ski, racchette, ecc., e si trasferirono alla locale sezione del CAI ove fu loro gentilmente offerto un vermouth, e di qui più tardi, sempre assieme a Padre Bevilacqua ed a Serassi, rappresentante la Sede dell’Associazione, alla “Corona d’oro” ove era allestito il “rancio speciale” che, come si può pensare, venne assai gustato ed innaffiato da copiose libazioni attinte specialmente ad una damigiana (dono dei giovani del corso pre-militare alpino) che troneggiava al centro delle tavole. Poiché i cantori erano ormai bene affiatati si passò ancora al centrale Caffè S. Pietro ove l’orchestrina accompagnò il canto che forse svegliò qualche annoiato viveur, dell’inno degli sciatori, vivamente gustato dalla folla che gremiva il locale. E da ultimo una corsa alla stazione a salutare e ringraziare Bevilacqua per l’indimenticabile suo discorso e poi, a casa ove ognuno dormì, crediamo, il sonno del giusto, sognando future riunioni altrettanto simpatiche quanto questa prima manifestazione della Sezione.
La XIV adunata degli alpini. 1933 Bologna ha festeggiato calorosamente le gloriose e fedeli "Fiamme Verdi"
Giornale Luce B0246 del 09/04/1933
Descrizione sequenze:gli alpini sfilano per le vie affollate della città, con gagliardetti e cartelli ; gruppo porta a spalla un modellino di monti ; avanza un carro trainato da cavallo, sopra un alpino seduto su piccola botte, una tenda da accampamento, ; trainato da un alpino, un enorme scarpone, con dentro un bimbo con veste di alpino, ; alpini sollevano sfilando un gran cappello da alpino ; gruppo sfila portando grandi fiori su pali, ; raduno a piazza maggiore, religiosi si inchinano su altare all'aperto ; autorità religiosa rivolta alla folla, manifestanti montano su statua di cavallo ; Starace ed autorità fasciste rivolte alla folla acclamante ;
Archivio Storico Luce http://www.archivioluce.com
Filmato della XLII Adunata degli alpini 1969, Bologna.
Da Associazione Nazionale Alpini- Sezione di Verona -Gruppo di Soave
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